mercoledì 13 aprile 2016

Un concorso per poesie e racconti in siciliano

L’Accademia Teatrale di Sicilia organizza la 19° edizione del Premio Nazionale di Letteratura “Alessio di Giovanni”, dedicato al grande poeta, scrittore e drammaturgo della Valplatani. 
Emesso il bando di concorso.
Il premio letterario si articola nelle seguenti sezioni:
- Poesia in Lingua Siciliana;
- Poesia in Lingua Italiana;
- Racconti in Siciliano;
- Racconti in Italiano.
Alle sezioni del concorso letterario di poesie e racconto si partecipa concorrendo secondo modalità previste nel bando, consultabile sul sito internet del premio: www.alessiodigiovanni.blogspot.com
Per concorrere, occorre inviare le poesie e i racconti entro il 31 maggio 2016.
Sono inoltre previste altre due sezioni: il Premio Speciale per i seguenti settori: teatro, cinema, comunicazione, tradizioni popolari, impegno sociale, musica, canto, narrativa, storia patria, saggistica; il Premio Speciale Scuola dedicato agli istituti di ogni ordine e grado della Sicilia.

venerdì 1 aprile 2016

I libri più venduti in Italia: c’è Chi nicchi e nacchi

Chi nicchi e nacchi, l’ultima opera di Raimondo Moncada, balza ai primi posti delle classifiche dei libri più venduti in Italia negli ultimi decenni. Supera Il ladro di Mottini di Andrea Camilleri, Il pendolo di fuoco di Umberto Eco, Il giorno della Sirenetta di Leonardo Sciascia, Tre metri sotto il mare di Federico Moccia, La pistacchiosa di Simonetta Agnello Hornby, Ora ti faccio ridere di Stephen King, Io mi spavento di Nicolò Ammaniti, Ascella di Oriana Fallaci, Il gattino di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, L’otite di Vladimir Nabokov, L’uomo, la bestia e la tv di Luigi Pirandello.
Chi nicchi e nacchi – secondo i dati rilevati il 1° aprile dalla Liber Librera – si trova avanti anche a Mafia ridens (ovvero il giorno della cilecca) dello stesso autore.

Iliubo 
www.iliubo.blogspot.it 



venerdì 18 settembre 2015

Per studenti bocciati in discipline Gender, una scuola di recupero e sostegno

Si potrebbero programmare corsi di recupero Gender. Avvio: estate 2016. Dopo mesi e mesi in cui si parla di strane ideologie, di libri da bruciare, di pericolosi insegnamenti nelle scuole – e in cui non si è capito niente e regna sovrana la confusione più assoluta –  a qualcuno potrebbe già essere balenata in testa l’idea di fondare un istituto ad hoc per aiutare quanti avranno incontrato difficoltà nell’apprendimento o non hanno seguito per scelta le obbligatorie materie col bollino “G” o non sono stati capiti dai docenti titolari di cattedra. 

L'attività formativa, per non fare discriminazioni, potrebbe essere rivolta a tutti gli alunni di ogni ordine e grado che alla fine dell'anno scolastico 2015-2016 risulteranno non promossi e rimandati a settembre nelle specifiche materie Gender. 

Nessun pagamento in denaro dovrebbe essere dovuto. I genitori potranno liberamente pagare in natura, con baci e abbracci ai docenti. Si accetteranno pure strette di mano, pacche sulle spalle o anche sguardi di gratitudine. 

Agli iscritti verrà fornito materiale per la frequenza, da scegliere nell’apposito elenco di libri aventi il bollino Gender. Per la prima volta potrebbe essere applicato il metodo di studio “Gendering”, rispettoso di tutti i protocolli scientifici a garanzia della qualità didattica. 

Si prometterà massima serietà con la formula "soddisfatti o rimborsati". In caso di delusione, i genitori dei frequentanti verranno rimborsati con baci e abbracci ed eventualmente con strette di mano, pacche sulle spalle o ammiccamenti di gratitudine.
 
Le classi saranno aperte e a numero aperto. Lo slogan potrebbe essere: Istituto Gender, sempre tra la gende. 

Raimondo Moncada (genere maschile)

sabato 15 agosto 2015

Chi nicchi e nacchi, un libro orgogliosamente in siciliano

Chi nicchi e nacchi, il nuovo libro di Raimondo Moncada, è un controsenso. In un mercato editoriale in crisi, in un momento in cui si riduce il numero di lettori che acquistano libri in italiano, l’autore pubblica un’opera interamente in siciliano. La pubblicazione, orgogliosamente indipendente (Mia Edizioni), va controcorrente. E lo spiega nella quarta di copertina. 

La Sicilia è una terra ricca di miti e leggende. Così com’è ricca la tradizione popolare con racconti, di storie reali o di fantasia, tramandati per secoli e secoli. Per non parlare dei canti, della poesia popolare, dei giochi, delle espressioni profondamente sicule, intraducibili in altre lingue. 

Chi nicchi e nacchi raccoglie cunti, canti, liriche originali che Raimondo Moncada, nato e cresciuto in Sicilia e in siciliano, ha composto nella sua lingua madre e recitati in pubbliche rappresentazioni teatrali. Il libro include anche brani rivisitati tratti dal ricco patrimonio popolare e letterario della Sicilia. Tutto scritto in siciliano, nella lingua di Luigi Pirandello, Andrea Camilleri, Ignazio Buttitta, Nino Martoglio, Alessio Di Giovanni...  

Il titolo è emblematico. Chi nicchi e nacchi, è una espressione che significa: Ma che dici? Che c’entra? Chi ci trasi?

È una sfida. Per qualcuno anche un controsenso in un momento di crisi editoriale: pubblicare e farsi leggere in siciliano quando già è diventato complicato nell’italica lingua nazionale. Operazione incoscientemente audace. 


Il contenuto di questa pubblicazione è per lo scrittore motivo di riscatto e di orgoglio. Dà pubblica dignità ed espressione artistica all’originaria lingua dell’anima, vissuta non come povertà, ma come fiero arricchimento.



Ebook scaricabile dalle librerie on-line come AmazonBookRepublic  ...









Blog dell'autorewww.raimondomoncada.blogspot.it 









Blog del libro 
www.nicchienacchi.blogspot.it 

venerdì 17 luglio 2015

Il futuro sarà senza peli? Il dibattito arrovella l'estate

Il dilemma di ogni estate: mi depilo o non mi depilo? 
Che noia! Sempre la stessa domanda. Ma quante cose, alla fine, facciamo sempre uguali?
Le altri estati non mi sono mai depilato: mi spilo, per carattere. Non sono portato per l'azione depilatoria. Solo la barba, ogni tanto, per farmi riconoscere e apparire giovane. L'apparenza, nel nostro mondo, e soprattutto nella nostra testa, ha la sua pressante importanza. 
I peli, per loro natura (così ci è dato credere), sono superflui. Ma alle scimmie non l'ho mai detto. Né, penso, lo dirò mai. Non ho il coraggio e non trovo le parole. Lo capiranno da sole, col tempo. E anche loro, cominceranno, nella giungla equatoriale, ogni volta che sentiranno da Tarzan i primi allarmi meteo sul caldo più caldo in arrivo, a cercare qualche rasoio o ceretta a strappo (i più pazienti li rimuoveranno a uno a uno). O cominceranno ad affollare i centri estetici dove c'è la fila di uomini e donne. E così anche i peli diventeranno un problema di tutto il mondo animale. 
Ho solo una certezza: il futuro è senza peli. Lo dicono tutti gli indicatori. Perciò, superiamo ogni remora e diamoci da fare per sostenere la rivoluzione depilatoria. 

Raimondo Moncada
www.raimondomoncada.blogspot.it 

La mafia nei souvenir e nelle cartoline illustrate della Sicilia


Mafia ridens (ovvero il giorno della cilecca) ha uno stretto legame con la Germania. In terra tedesca è ambientata una parte significativa della storia di Calogerino, il protagonista del romanzo, che si mette in testa di diventare il killer più spietato della spietata storia della mafia senza, però, essere capace di uccidere una sola mosca, una sola zanzara, un solo moscerino.È Calogerino che va satiricamente in Germania. Ora, per niente satiricamente, la Germania viene nella terra di Calogerino. A calamitare i tedeschi in terra sicula: l’arte, i monumenti, il mare, ma anche i luoghi legati a noti boss o dove sono stati ambientati celebri film e romanzi che hanno a tema la mafia. si organizzano visite guidate con tanto di pacchetto turistico organizzato.  

Chissà se nel pacchetto, a sorpresa, ci sarà anche il condominio dove si è plasmato il cervello di Calogerino? Mah! Siamo curiosi di saperlo. 



A “spararsi” la notizia del “tour mafioso” è stato il quotidiano Italia Oggi in una corrispondenza da Berlino del giornalista Roberto Giardina, siciliano di origine, che non nasconde indignazione e perplessità. “Cosa direbbero i tedeschi – si chiede – se noi organizzassimo un tour sulle tracce di Hitler”. Il titolo Italia Oggi è forte: “Tedeschi in ferie con la mafia”. L’occhiello spiega: “Reclamizzato in Germania un tour in Sicilia sui luoghi della cosiddetta onorata società”.
Si richiama l’inserto domenicale del giornale tedesco Welt che, su un'intera pagina, riporta il titolo “Reiseziel Mafia”, meta del viaggio la patria del padrino.“Mandare i turisti nel paese nel retroterra della mia Palermo, in piena estate, - ci dice Roberto Giardina – mi sembra meglio che consigliare la scontata Taormina. Comunque, si può fare l'uno e l'altro”.


Il viaggio è offerto dalla Dertour. Il titolo del pacchetto è già un programma: “Legenden und Gegenwart auf den Spuren der Cosa Nostra”, leggende e presente, o realtà, sulle tracce di Cosa Nostra. Otto giorni in bus per scoprire la Sicilia in un mix “esplosivo” che prevede arte, mare, sole, montagna, escursioni programmate in luoghi legati alla mafia, ma anche in quelle realtà che alla mafia si oppongono (lo stesso Welt evidenzia i “luoghi di resistenza”).

Non manca, nel pacchetto, una capatina nei suggestivi paesaggi del film del commissario Montalbano, personaggio uscito dalla fantasia del sicilianissimo Andrea Camilleri. Così come non manca l’escursione nei luoghi del celebre film “Il padrino” da cui ha preso le mosse lo stesso romanzo “Mafia ridens (ovvero il giorno della cilecca)”.

Tappe obbligate: le perle siciliane pregne di storia, di civiltà, di suggestioni, di sicilianità (quella bella, positiva), di azzurro mare, di oro tufaceo dei templi greci: Taormina, Siracusa, Monreale, Mondello, Palermo, Selinunte, Erice, Marsala e la Valle dei Templi di Agrigento meraviglia dell’umanità luogo natio di Calogerino.



Il turismo muove l’economia turistica (trasporti, benzina, alberghi, ristorazione, pub, discoteche, stabilimenti balneari…) E anche il commercio dei souvenir. Con il boom delle presenze turistiche, aumenta inevitabilmente la richiesta di oggetti e indumenti caratteristici, folcloristici, che di ritorno a casa ti ricordano la vacanza o il pellegrinaggio in un luogo sacro. 

Ce ne sono di particolari in distribuzione nei negozi di souvenir aperti nei siti turistici: magliette o cartoline con il Padrino raffigurato da Marlon Brando; sculture, spilline, magneti, apribottiglie, tazze per il latte, che ritraggono personaggi con i baffoni e la lupara a tracolla. Ma anche donne con un vassoi di arancine in una mano e nell’altra un mitra.Dove c'è la domanda c'è anche l'offerta e dove c'è l'offerta si acquista pure. E' legge di mercato. 

La richiesta potrebbe portare a una rivoluzione anche nei nomi. Potremmo ritrovare presto anche in Sicilia (all’estero sono una realtà, suscitando indignate condanne) trattorie o negozi con insegne o pietanze che hanno un riferimento preciso alla mafia. E, di questo passo, potremmo vedere anche altro (come veder spuntare a sorpresa, dietro un muretto di nude pietre o dietro una spinosa pala di ficodindia, attori nei panni dei mafiosi o mafiosi in carne e ossa nei panni degli attori senza però lupare o baffoni). Pregiudizi negativi, radicati, internazionali, che identificano e mettono in ombra l’isola del sole

Concludiamo, a tal proposito, citando un brano tratto dal romanzo Mafia Ridens

“Puoi esserti diplomato all’università della Legalità con il massimo dei voti, la lode e il bacio in bocca con la lingua. Non c’è nulla da fare: il siciliano, per il solo fatto di essere nato in Sicilia, è mafioso e basta. La mente umana, per pigrizia, tende a generalizzare. I siciliani sono così tutti mafiosi come gli africani sono tutti venditori di accendini e le olandesi sono tutte bone e te la danno con faci­lità”.      

Tratto dal blog www.mafiaridens.blogspot.it 



P.S. Le foto sono state scattate in Sicilia, in negozi di souvenir 



LINK UTILI      

Ecco la pagina della DerTour che pubblicizza il pacchetto Sicilia LINK

Ecco l’articolo di Roberto Giardina su Italia Oggi LINK

Ecco il servizio uscito sul giornale tedesco Die Welt LINK    
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